venerdì 1 giugno 2012

Le greche e le opzioni


Probabilmente vi siete già imbattuti in questo termine. Le Greche (o Greeks) indicano in che modo varia il prezzo dell’opzione al variare di determinati parametri.

DELTA
Il Delta ci dice di quanti $ varia il premio della nostra opzione se il titolo sottostante si muove di 1$.
Il Delta è sempre compreso tra 0 e 1 per le opzioni Call ed è sempre compreso tra 0 e -1 per le opzioni Put.
Ad esempio: se il delta di un’opzione è +0,60 significa che se il sottostante si muove di 1$ la nostra opzione varia di 60$, in più o in meno questo dipende dalla direzione del sottostante.
Il Delta può variare anche in base alla volatilità, o al tempo residuo a scadenza.

GAMMA
E’ detto anche fattore di accelerazione del Delta, e ci indica di quanto cambierà il Delta se il titolo sottostante si muove di 1$.
Ad esempio: se il Delta è +0,50 e il Gamma è +0,10, significa che se il sottostante aumenta di 1$ il delta diventerà 0,60 (0,50 + 0,10).
Anche il Gamma è soggetto alla volatilità e il valore varia di conseguenza. Se acquistiamo un’opzione avremo sempre un Gamma con valore positivo, se invece vendiamo un’opzione avremo un Gamma con valore negativo.

THETA
Ci indica di quanti $ la nostra opzione si svaluta giorno dopo giorno.
Ad esempio: se il Theta di un’opzione è -0,10 significa che ogni giorno il premio dell’opzione vale 0,10$ in meno, questo ovviamente a parità di tutti gli altri fattori, cosa che nella normalità non si verifica.
Il Theta non è costante, ma invece aumenta sempre di più man mano che ci si avvicina alla scadenza.
Il compratore di opzioni è sfavorito dal Theta, per questo quando si acquista bisogna scegliere un’opzione con un Theta (che sarà negativo) il più basso possibile.
Al contrario il venditore è favorito dal Theta (il venditore vuole che l’opzione si svaluti velocemente) e cercherà quindi di vendere un’opzione con Theta (negativo) il più alto possibile.

VEGA
Ci indica il variare del premio dell’opzione al variare dell’1% della volatilità del sottostante.
Se la volatilità aumenta, sia il premio della Call che quello della Put aumenteranno, se invece la volatilità diminuisce, entrambi i premi diminuiranno.
Il Vega diminuisce man mano che si avvicina la scadenza dell’opzione.
E’ utile per fare trading sulla volatilità, in quanto mi indica la sensibilità dell’opzione al variare della volatilità.
Ad esempio: se la mia opzione vale 1,30 e il Vega è +0,20, significa che se la volatilità aumenta di 1% il premio della mia opzione vale 1,50, e questo anche se il titolo sottostante non si muove.

RHO 
Indica la variazione dell’opzione al variare dei tassi d’interesse.

Sulle Greche ci sono molte altre considerazioni da fare, infatti non è tutto così semplice, perchè i prezzi cambiano in ogni momento, e così anche la volatilità, ne consegue che le Greche cambiano in qualsiasi momento, sono però uno strumento molto utile a livelli avanzati per monitorare con dei “numeri” le nostre strategie con le opzioni.

giovedì 31 maggio 2012

Volcker rule - La “regola di Volcker”


La “regola di Volcker” fa parte del Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act (legge approvata nel 2010 dal Congresso statunitense e in vigore a partire dal luglio 2012) e prende il nome da P. Volcker (ex presidente della Federal Reserve che l’ha proposta nel 2008).
La V.r. limita drasticamente l’attività speculativa delle banche di deposito: queste non possono investire capitali propri in transazioni in borsa, investimenti in derivati e partecipazioni in hedge fund al di sopra del 3%. Così facendo si vuole scongiurare un nuovo crack bancario, proteggendo i risparmiatori.
Le lobbies bancarie però si oppongono; hanno stimato perdite da due miliardi di dollari annui nelle entrate e prevedono la diminuzione della liquidità dei mercati nonché il calo degli investimenti e la riduzione della disponibilità di credito.

giovedì 9 febbraio 2012

Spread in picchiata: 344 punti, il livello più basso da settembre 2011

Lo spread, il differenziale di rendimento tra titoli di stato italiani (Btp) e tedeschi (Bund) a dieci anni, ha iniziato già da qualche settimana la sua discesa, facendo tirare un sospiro di sollievo al nostro Paese, poiché più basso è il suo livello e meno oneroso è il rimborso dei titoli obbligazionari emessi dal Tesoro.
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mercoledì 8 febbraio 2012

Qual è il futuro per il conto di deposito?

I tassi di interessi sui conti di deposito arrivano al 5% e anche di più. Le banche, in crisi di liquidità, si sono auto-finanziate allettando nuovi e vecchi clienti. E i tassi dei depositi sono schizzati verso l’alto. Ma ora che è intervenuta la Bce ad arginare il problema che cosa accadrà ai rendimenti? Subiranno dei tagli? Of-Osservatorio finanziario lo ha chiesto a Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca Ifis, la banca più innovatrice del mercato su questa tipologia di prodotto. Che dopo aver lanciato Carta Rendimax annuncia un’altra novità.

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mercoledì 1 febbraio 2012

Obbligazioni ad alto rischio: un’opportunità da non perdere

Nel 2011, le obbligazioni high yield (emissioni di aziende private che offrono un alto rendimento), così come rilevato dall’indice Merrill Lynch High Yield Constrained, sono scese del 2,5%.
Durante l’anno è inoltre diminuita la liquidità, con un aumento della differenza denaro/lettera.
La solvibilità delle obbligazioni liquide dovrebbe probabilmente rimanere più bassa del solito finché i mercati finanziari non inizieranno a stabilizzarsi.
In un mondo in cui i tassi di interesse dovrebbero rimanere bassi per lungo tempo, i rendimenti dell’8% e del 12% offerti dal debito senior garantito emesso da alcune aziende del settore del packaging e dei cavi sembrano particolarmente interessanti.

martedì 24 gennaio 2012

Dove cercare rendimenti senza correre troppi rischi?

Alla luce delle scarse prospettive di crescita e con l’obiettivo di bilanciare le politiche fiscali restrittive avviate in molti mercati nel medio periodo i tassi di interesse – secondo la casa di investimenti indipendente Threadneedle – rimarranno a livelli storicamente bassi. Considerato che anche i rendimenti sui titoli governativi offrono poco valore, la ricerca di rendimento diverrà un tema centrale nel 2012 e negli anni a seguire. A quali classi di attivo si rivolgeranno gli investitori in cerca di rendimento ma intenzionati a evitare rischi eccessivi?

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Portafoglio dei gestori: azioni ad alto dividendo (fund manager di ING e M&G)

Le azioni che distribuiscono elevati dividendi possono offrire buone opportunità di investimento, ma anche alcune sfide. In effetti, il pagamento dei dividendi tende a rendere più stabile il rendimento totale dell’investimento effettuato (proprio come la distribuzione delle cedole per un’obbligazione) e, al tempo stesso, non impedisce di partecipare alla crescita del valore di mercato delle azioni scelte. Un alto dividendo, però, in alcuni casi può nascondere una “trappola”, ovvero la possibilità che il dividendo elevato (in termini percentuali) sia solo dovuto a un prezzo basso delle azioni, che riflette le difficoltà incontrate dalla società emittente.

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